Castro è uno dei più importanti ed amati borghi salentini, in quanto unisce natura e cultura. Sorge sulle coste pugliesi a circa 20 km a sud di Otranto, ed è suddiviso in Castro Marina e Castro Superiore.

Storia e tradizioni di Castro

Le origini di Castro vanno ricercate nell'antichità, addirittura nel Paleolitico. Le testimonianze arrivano grazie ai reperti rinvenuti nella Grotta Romanelli, appartenenti all'Homo di Neanderthal. Tra di essi vi sono graffiti, scheletri umani, strumenti in pietra e fossili di animali come elefanti e rinoceronti, scomparsi in quest'area ormai da molto tempo, e l'estinta alca impenne.

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Purtroppo questo magnifico pezzo di storia è chiuso al pubblico, per il momento, ma può sempre essere ammirato dall'esterno, qualora vi si passasse davanti in barca.

Il primo centro urbano si datare tra il XVII secolo a.C., quando il Salento era abitato dai Messapi. In seguito vennero sostituiti dagli antichi Greci, fino a che quella che venne chiamata Castrum Minervae non divenne colonia Romana. Si pensa infatti che Castro fosse stata il punto di approdo di Enea, anche se non è stato accertato in quanto alcuni ritengono che lo sbarco fosse avvenuto più a nord, verso Porto Badisco.

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Alla storia più moderna appartiene il magnifico Castello Aragonese, risalente inizialmente al XII secolo. Venne modificato e ricostruito più volte, a causa di attacchi e danneggiamenti, soprattutto dopo l'attacco dei turchi nel 1480.

Oggi si presenta come una magnifica fortezza che conserva la sua torre circolare, il bastione e parte delle mura, ed ospita il Museo Archeologico.

La leggenda di Castro

Alle origini di Castro sono anche legate diverse leggende, tra cui quella riguardante la Grotta Zinzulusa. Un luogo meraviglioso con le sue stalattiti e stalagmiti, alle quali è dovuto il nome (zinzuli, ovvero stracci appesi), e i laghetti naturali formatisi tra le sue stanze. Può essere esplorata via terra o in barca e merita senza dubbio una visita guidata.

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Secondo la tradizione, nei pressi della grotta un tempo viveva il Barone della città, un uomo ricco e crudele che vestiva la figlia di stracci, e lasciò morire la moglie di dolore.

Un giorno, una fata donò alla piccola un vestito meraviglioso e gettò via gli stracci: il vento li condusse fino alle pareti della grotta, dove si pietrificarono trasformandosi in stalattiti. Il Barone venne invece gettato dalla scogliera e nel punto in cui sprofondò si formò un lago: il lago di Cocito. Come in ogni storia a lieto fine, poi, la fanciulla sposò il suo principe.

Purtroppo quella del lago di Cocito è l'unica zona non visitabile, in quanto si desidera preservare quello che sembra sia un ecosistema sottomarino unico al mondo. Inoltre, perfino lì vennero rinvenute ossa di elefanti d'epoca preistorica.

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